PREMIO MIGLIOR ATTORE A ELIO GERMANO - FESTA DEL CINEMA DI ROMA
Primi anni Settanta. Enrico Berlinguer assiste al tramonto dell’ideologia di Salvador Allende e delle speranze del popolo cileno, soffocate dal golpe di Pinochet. Questo rafforza in lui la convinzione di trovare una via democratica al socialismo in Italia, al netto delle ingerenze statunitensi. Il PCI cresce nelle urne, ma il leader sa di non poter accedere al governo se non attraverso un’alleanza fra le forze popolari antifasciste, socialiste e cattoliche. Ma l’idea del compromesso storico segnerà la fine dell’ascesa alla gestione della cosa pubblica del PCI e determinerà il tragico destino di Aldo Moro. Andrea Segre non si limita a raccontare alcuni anni cruciali nella vita personale e politica del segretario del PCI, ma dipinge con pennellate decise il ritratto di una democrazia zoppa e bloccata, ieri come oggi gravata dalle influenze straniere e mai abbastanza coraggiosa nel portare avanti una vera evoluzione socioeconomica. Grazie a un montaggio di stupefacente efficacia, la vita pubblica e privata di Berlinguer, interpretato da Elio Germano con una performance fisica eccezionale per la quale ha vinto il premio come miglior attore alla Festa di Roma, scorre fluidamente tra immagini di archivio e di repertorio che illustrano un’epoca decisiva nella vita del Paese.