Titolo originale: Finalement
Lino Massaro è un avvocato di successo in preda a una crisi profonda, forse dovuta a un’incipiente demenza lobo frontale. La verità è che non è soddisfatto più della sua vita, il lavoro, la famiglia, i rapporti. Tutto gli sembra menzogna e tutto gli sta stretto, come un paio di scarpe troppo piccole. Perciò decide di partire e di far perdere le proprie tracce. Inizia un lungo vagabondaggio da Mont Saint-Michel ad Avignone, facendosi passare di volta in volta per prete scomunicato, regista di film porno, trombettista dilettante… Nel frattempo la moglie, i figli, la madre, gli amici si affannano nelle ricerche. Ma è tutto vero o si tratta in gran parte di sogni, di fantasie allucinate? Poco importa, perché in questa favola musicale, come viene definita sin dai titoli di testa, saltano completamente gli equilibri di scrittura e le connessioni logiche tra gli accadimenti. Finalement procede per scene slegate, momenti ritmici autonomi e poi giustapposti, come una libera improvvisazione jazz. È la trovata di Claude Lelouch per riattraversare il proprio cinema, per rimetterne in gioco i volti, i corpi, gli umori, i toni. Così, pur se gran parte del film si regge sull’interpretazione di Kad Merad, è il regista il vero mattatore.