Franco Battiato - La voce del padrone

Battiato la voce del padrone 2

Con l’album La voce del padrone del 1982 Franco Battiato si presenta al grande pubblico con brani indelebili, orecchiabili, capaci di diventare popolari nonostante i criptici e “alti” testi: da Centro di gravità permanente a Segnali di vita, da Cuccurucucù a Bandiera bianca. Da qui l’artista si impone sulla scena musicale italiana e niente sarà più come prima. Marco Spagnoli dirige questo percorso accompagnato da Stefano Senardi, produttore discografico e amico di Battiato, che ha scritto il documentario insieme al regista. Senardi incontra e dialoga con amici del cantautore come la “musa” Alice, l’art director dei suoi album Francesco Messina, l’attore Willem Dafoe, la regista Giada Colagrande, che ha diretto Battiato nel suo film Padre del 2016, i giornalisti Andrea Scanzi, Grazia Coccia, Giacomo Pellicciotti, i cantanti Morgan, Carmen Consoli, Eugenio Finardi e poi Caterina Caselli, Mara Maionchi e Nanni Moretti, solo per citarne alcuni. Un viaggio suggestivo da Milano a Milo, in Sicilia, dove il 18 maggio 2021 Franco Battiato ha lasciato la sua vita terrestre. Il documentario di Marco Spagnoli racconta, infatti, a partire dal suo primo album di grande successo popolare, La voce del padrone, la storia e la personalità del compianto cantautore che ha contribuito a cambiare la storia della musica italiana. Una personalità indefinibile, un artista tanto alto culturalmente quanto capace di arrivare a tutti, di conquistare un grande pubblico. Battiato aveva sempre considerato la sua vita un transito terrestre e il documentario analizza anche questo aspetto del suo genio, convinto che la morte non fosse la fine, ma una parte della vita. E sottolineando questo aspetto il film consegna l’essenza di Battiato, la sua presenza così forte dalla quale è difficile liberarsi, come succede per ogni grande artista. “La musica dovrebbe esprimere livelli superiori di conoscenza e di stadi”, dice in uno dei tanti video di repertorio, stralci di interviste, di programmi tv, di incontri in cui spiegava la sua musica, la sua estetica, il suo stare al mondo. Tra le immagini dei suoi video, delle sue esibizioni, tra le dichiarazioni di chi lo ha conosciuto emerge un ritratto unico di questo artista, grazie anche ai tanti aspetti interessanti e inediti presenti nel documentario, come l’analisi che apre il film di un pezzo celebre come Centro di gravità permanente che viene spiegato in tutti i suoi “piani” dal sound engineer Pino Pischetola, dimostrando il grande lavoro dietro una canzone apparentemente semplice e che spiega efficacemente la doppia natura di Franco Battiato: inaccessibile ma anche popolare. La voce del padrone si rivela l’ennesimo emozionante e puntuale lavoro di Marco Spagnoli su un grande protagonista della storia italiana, dopo Luna italiana, Figli del destino, Fellini - Io sono un clown e altri lavori, qui per la prima volta alle prese con un documentario “musicale”, riuscendo a restituire il senso di Battiato, la sua presenza, grazie anche alle bellissime musiche del Maestro Paolo Buonvino.