Titolo originale: L'ami de mon amie
Due ragazze molto diverse tra di loro, Blanche e Lea, diventano amiche. La prima è timida e riservata, mentre la seconda è disinvolta e brillante. Lea è fidanzata con un giovane, Fabien, che nel carattere assomiglia a Blanche. È con lei che questi finisce infatti per mettersi, durante una lunga vacanza di Lea, che tuttavia ben presto si consola con un giovane fatuo e affascinante quanto lei, del quale era innamorata Blanche prima di conoscere Fabien. Sui titoli di testa Blanche dice: "Ho sentito che quella che amavo non era una persona, era un'immagine. Avevo un'immagine di uomo che mi perseguitava come un sogno infantile che si protrae un po' troppo a lungo". Questo film segna la fine delle "Commedie e proverbi" e la frase di Blanche (insieme alle immagini che la accompagnano) ne costituisce l'esplicito excipit. In una delle sue opere più strettamente programmatiche Rohmer tenta una sintesi del percorso effettuato, sia sul versante dello spazio che su quello della 'moralità' dei personaggi. Il suo sguardo, dopo l'immersione speranzosa in quelli di Reinette e Mirabelle, torna a guidare la narrazione togliendo agli attori gran parte di quello spazio di improvvisazione che era stato concesso ad esempio ne Il raggio verde.