Boys

boys davide ferrario

Joe, Carlo, Bobo e Giacomo dagli anni ’80 hanno deciso di abbandonare la carriera musicale ma sono rimasti legati da una grande amicizia e dalla passione per la musica e il rock; ogni tanto, infatti, si esibiscono nel locale che Giacomo gestisce con la moglie e in qualche trasmissione tv che “rispolvera” il passato, vivendo nel ricordo nostalgico dei tempi andati, di un’epoca che non tornerà più. Pochi si ricordano di loro, almeno fino a quando una nuova e proficua possibilità non bussa alla loro porta: il trapper JD vuole fare una cover di un loro successo e comprare i diritti di tutta la loro discografia per una cifra molto alta. Cifra che risolverebbe i problemi di alcuni di loro ma che li mette di fronte a un bivio: svendersi per soldi o preservare la loro autenticità e il senso della loro musica? La nostalgia è il fulcro di questa commedia musicale che avvolge i suoi protagonisti i quali, giunti a 60 anni, devono fare i conti con gli acciacchi dell’età che avanza, come quelli alla prostata, e i problemi con figlie, nipoti, mogli e con il lavoro. A rompere questa routine la possibilità di collaborazione con uno dei trapper più in voga del momento, che trascorre il suo tempo su Instagram e macina successi zeppi di volgarità e provocazioni. Una realtà che i quattro amici faticano ancora ad accettare dopo aver vissuto una stagione musicale unica come quella degli anni ’70, rievocata nel film da immagini in bianco e nero e fotogrammi sfocati che rappresentano in pieno la distanza abissale con la contemporaneità. E un vero tuffo nel passato viene fatto da Joe, Carlo, Bobo e Giacomo quando intraprendono un viaggio su un camioncino che ha la loro stessa età per cercare la loro ex vocalist Anita (Isabel Russinova) della quale hanno perduto le tracce da anni. I protagonisti Marcorè, Tirabassi, Paolini e Storti sono una rock band e un gruppo di amici ben assortiti, con le loro giacche di pelle, le camicie fiorate e gli stivaloni, che regalano diversi momenti esilaranti tra ginnastica perineale, esami alla prostata e performance musicali. Le musiche composte dal maestro Mauro Pagani rievocano le atmosfere di un’epoca musicale che ancora oggi fa sognare i cultori del rock. Di fondo Boys riesce a mantenersi sincero, divertendo in maniera genuina, senza la ricerca ossessiva di una struttura compatta in cui inserire tempi comici perfetti, ma affidando all’esperienza dei propri protagonisti (Neri Marcorè, Giorgio Tirabassi, Marco Paolini e Giovanni Storti) la resa tragicomica del film. Che parla di amici, certo, ma soprattutto di uomini, dei sessantenni di oggi, di vite tenute insieme con lo scotch della memoria, rifugio ingannevole ai problemi del quotidiano. È un film sulle relazioni, d’amicizia, d’amore, lavorative e familiari. Uno spaccato senza pretesa d’analisi sulle dinamiche generazionali, raccontate trasversalmente, in tempi di disorientamento, timori, responsabilità e desideri.