Finale a sorpresa - Official Competition

Finale a sorpresa 3

Titolo originale: Competencia oficial

ANTEPRIMA

Raggiunti gli ottant'anni, un manager milionario (José Luis Gómez) sente il dovere di dimostrare il proprio spirito filantropico impegnandosi in un gesto che possa essere ricordato nel tempo. Decide allora di finanziare la realizzazione di un film, ingaggiando quanto di meglio possa offrire il panorama cinematografico contemporaneo. Per la regista Lola Cuevas (Penélope Cruz) non sarà facile gestire l'ego dei due protagonisti, la star hollywoodiana Félix Rivero (Antonio Banderas) e l'intellettuale Iván Torres (Oscar Martinez). Tanti sono i film che si sono concentrati sui retroscena della realizzazione di un film, ma pochi hanno saputo focalizzarsi in maniera così originale sul backstage che riguarda la creazione artistica in termini di "creazione di emozioni". Mariano Cohn e Gastón Duprat, registi, sceneggiatori, direttori della fotografia e produttori argentini, hanno messo in scena una commedia spumeggiante e intelligentissima, ragionando sulla natura stessa del ruolo dell'attore e sui concetti di verità e menzogna, realtà e finzione. Il focus attorno a cui è costruito il film sono le prove che porteranno all'inizio delle riprese del progetto che vede coinvolti Lola, Félix e Iván: sulla base di una trovata assolutamente vincente, l'effettiva realizzazione del "film nel film" è completamente omessa, mettendo al centro della vicenda il confronto tra due attori diametralmente opposti, simbolo di due concezioni artistiche complementari. La "competizione ufficiale" del titolo è quella che scaturisce tra loro due, ma è anche quella che riguarda i film presentati ai Festival internazionali (come suggerisce la messa in scena della conferenza stampa nella parte finale). Ammirevole come i tre interpreti giochino con gli stereotipi e si mettano alla berlina con autoironia, ma l'aspetto davvero sorprendente è la capacità di Competencia oficial di portare a galla con efficace immediatezza questioni complesse come l'effettivo valore artistico di un'opera cinematografica, la percezione distorta della fruizione popolare di un film e la sovrapposizione tra interprete e personaggio. La portata teorica, per nulla scontata, si sposa perfettamente con il tono "leggero" del film, senza un'ombra di intellettualismo. Una visione piacevolissima a 360°, che mette alla berlina il mondo del cinema con affilata goliardia, rifiutando il cinismo gratuito. Magistrale prova di un trio di grandi attori affiatati e visibilmente divertiti. Ottima la regia, che sfrutta a dovere gli spazi interni entro cui si muovono i personaggi, veicolando spesso un senso di distanziamento molto attuale se si pensa ai rigidi obblighi imposti dalla pandemia di Covid-19 proprio nel periodo in cui è stato girato il film. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021.