La California

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Emilia, Modena, La California: le sorelle gemelle Ester e Alice passano il tempo tra infanzia e adolescenza, cotte sognate e cotte vissute, tortellini e Amaro del Ciclista. In una frazione sperduta di campagna sembra non succedere mai nulla, ma di traverso si agitano pulsioni e perversioni, quelle della madre Palmira che non si è mai più ripresa dallo stress post-parto, il padre Yuri il punk che alleva maiali e beve per dimenticare ogni cosa, il nonno che un tempo è stato partigiano e ora se ne sta da solo a pescare e basta. E poi tutti gli altri, amici e conoscenti del paese, il Malagoli con le sue macchine scintillanti e le sue fabbriche inquinanti, Liviana che fa la parrucchiera ma si sfonda di prove in saletta per cantare e suonare... Ogni cosa va avanti così, finché Allende e il figlio Pablo, esuli comunisti dal Cile dittatoriale, fanno la loro comparsa. La geografia è il più crudele dei saperi. Terre lontane che scopri essere vicine, raggiungibili, fughe che puoi sognare e programmare perché sai esattamente dove sono loro e dove sei tu. Con la geografia fai tutto questo anche da un paese, una frazione, che è persino difficile da trovare nel nulla sterminato dei campi e dei capannoni emiliani. Ester e Alice ci provano. Provano ad usare questa conoscenza assieme a tante altre (i poster di Ian Curtis e Kurt Cobain, "L'ombra del suicidio" di Carlo Bernari e "La campana di vetro" di Sylvia Plath) per, semplicemente, andare via. In California, naturalmente. Nel doppio del loro piccolo borgo, che è sempre assolato ma ha un oceano di fronte, che è vuoto sì ma puntellato di megalopoli. Da "La California", Modena, in California, USA, sdoppiandosi e abbracciando quel riflesso, tenendo tutto assieme e sempre assieme. Come fanno loro due: Ester, ombrosa, temuta, respingente ma attrattiva (quella che dorme sotto il poster del frontman dei Joy Division); Alice, radiosa, richiesta, accogliente ma refrattiva (quella che dorme sotto il poster del leader dei Nirvana). Sorelle gemelle il cui giuramento si riverbera e si rinnova ad ogni nuova fase della vita - rimanere unite, scappare mano nella mano. Sono una forza centripeta e centrifuga, Ester e Alice. Si attraggono e si respingono, tenute assieme da un punto cieco che viene continuamente attaccato da tutto quello che gli sta attorno, dal dritto e dal rovescio di quel piccolo mondo un po' cazzaro che è La California, frazione in provincia di Modena: la pianura sterminata che diviene agorafobica, la natura campestre inquinata dagli scarichi, le strade senza fine che portano in nessun luogo; e chi ci sta sotto quel cielo e sopra quella terra, i comunisti dei circoli ora spettatori televisivi, gli imprenditori locali strafatti di coca, i musicisti e i capostazione che non ce l'hanno fatta. Loro due resistono a tutto e a tutti, e quel centro sarà abbattuto soltanto da Pablo, il figlio del cileno compañero. No, nemmeno da lui, ma da un sentimento nuovo: l'amore, quello vero, che significa perdita.