Stringimi forte

ARP3103

Titolo originale: Serre-moi fort

Il miglior film di Cannes 2021 non era in concorso: Serre-moi fort di Mathieu Amalric è stato inopinatamente relegato nella neonata sezione Cannes Premiere. Clarisse (Vicky Krieps) è sposata con Marc (Arieh Worthalter). La coppia ha due bambini: Lucie e Paul. Durante una vacanza in montagna spariscono il papà e i due figli. Usciti nella neve per una passeggiata, non sono più tornati in hotel da Clarisse. Si sospetta che siano rimasti sommersi da una valanga precipitata nella zona. Per avere la certezza che i tre si trovino là sotto però, i soccorsi devono aspettare che la neve si sciolga in primavera. Nell’attesa, e per convivere con il lutto quasi certo, Clarisse s’inventa una diversa versione dei fatti: nelle sue fantasie, è lei ad andarsene da casa, abbandonando marito e figli, e a non fare mai più ritorno. Tra immaginazione e realtà, Clarisse naviga nella speranza di riabbracciare il marito e vedere i figli crescere. La protagonista di Stringimi forte è una madre e moglie che deve fare i conti con un triplice lutto: quello dei figli e quello del marito. Clarisse non è soltanto il personaggio principale del film, ma è anche il narratore delle sue fantasie. Nel film si mescolano attimi di realtà e scene immaginate in cui Marc, Paul e Lucie sono come dei burattini mossi e animati da Clarisse. In Stringimi forte non viene spiegato subito cosa è vero e cosa no, creando un effetto sorpresa non appena si realizza la logica del film. Vicky Kriesp è perfetta nel suo personaggio: una donna bella ma non troppo curata, avvolta in ogni attimo del film da un velo di tristezza. Gli occhi, i sorrisi, la postura ed i gesti sono teneramente malinconici e riescono a generare empatia e compassione. La storia della donna e l’interpretazione di Kriesp ricordano quelle della magistrale Juliette Binoche in Tre colori – Film Blu di Kieslowski: entrambe devono imparare a convivere con l’assenza di chi si ama, fare i conti con i luoghi rimasti vuoti, gli oggetti abbandonati e la quotidianità stravolta. Pochi mesi dopo Petit Maman di Céline Sciamma, Stringimi forte è un altro film francese che parla di lutto, mescolando tempi, realtà e immaginazione in un racconto estremamente intimo. L’intenzione riuscitissima di queste pellicole è esplorare le anime di chi vive una perdita, dando valore alla fantasia come supporto alla tristezza. In sostanza, il dramma del lutto è raccontato con estrema sensibilità ma viene anche addolcito dalla dimensione magica dai sogni ad occhi aperti, tanto effimeri quanto necessari. E in tutto ciò, il cinema s’infila con tutta la sua potenza catartica per lo spettatore.