Comizi d'amore

Più che un film-inchiesta, commentato dallo stesso Pasolini con la collaborazione di Alberto Moravia e Cesare Musatti, secondo la lezione del cinema-verità, è un autoritratto del poeta sorpreso e indignato lungo le spiagge e le piazze d’Italia. Alle risposte disincantate sul sesso di donne e uomini dai mezzi sorrisi ammiccanti, Pasolini si sente disorientato, cerca in giro uno sguardo complice, lo trova nel ragazzo che vuole l’amore, nella contadina femminista, nell’adolescente dalle grandi speranze, e soprattutto nei bambini che non sanno se è Dio o la cicogna a portare i neonati. Moravia commenta benevolo, e c’è anche un giovanissimo Peppino di Capri.

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