Re Granchio

re granchio

Ambientando una storia a cavallo tra un sud italiano di sapore etrusco e il richiamo di nuovo mondo salgariano e prattiano, il film sorprende con la sua generosità assoluta e la precisione libera del gesto. In fuga dal paese natale per un delitto commesso per amore, un uomo si ritrova dall’altra parte del mondo impegnato in una caccia al tesoro senza fine, guidato da un misterioso granchio. Il sud sognato dai due registi è una concrezione pagana e sacrale, autoritaria e magica. Il mondo nuovo, una vertigine imprendibile che spaura il cuore. E nel magnifico showdown finale, il film intreccia “Il tesoro della Sierra Madre” con “Il grande silenzio” di Corbucci. Sensuale, crudo e allucinato, come spalancato sull’abisso di un cinema ancora tutto possibile, il film, dagli echi pasoliniani ed herzoghiani, si offre come un’impensabile fuga in avanti.

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