
Il segreto della miniera
Occorre abituare gli occhi all'oscurità, come fa il minatore Aljia nelle sue incursioni speleologiche, per guardare in fondo al pozzo della tragedia bosniaca
Occorre abituare gli occhi all'oscurità, come fa il minatore Aljia nelle sue incursioni speleologiche, per guardare in fondo al pozzo della tragedia bosniaca
In viaggio di nozze a Roma, la giovane sposina Wanda (Brunella Bovo) si eclissa per raggiungere il suo eroe dei fotoromanzi, lo Sceicco Bianco (Alberto Sordi), al quale scrive assiduamente firmandosi “bambola appassionata”.
Comincia male il film, con le parole di Carolina Rosi, secondogenita di “Franco”, come lei era abituata a chiamare il padre, che sembrano comporre un'oleografia celebrativa del genitore e per quanto insista a ripetere “questo non è un documentario su di te” si fa fatica a crederle: ad aprire il film, infatti, è una presentazione del regista, fatta dalla figlia, che lo racconta così: “Era alto, maestoso, dava sicurezza...era la mia vetta”.
Shigemori, un avvocato di successo, assume la difesa di Misumi, un uomo di mezza età accusato di aver brutalmente ucciso e derubato il proprio capo.
Francia, 1770. Marianne, una pittrice, riceve l'incarico di realizzare il ritratto di nozze di Héloise, una giovane donna appena uscita dal convento.
Gatsby e Ashleigh hanno deciso di trascorrere un fine settimana a New York. Lui viene da New York e non vede l'ora di mostrare alla fidanzata la sua città natale e lo charme vintage dei suoi luoghi di predilezione.
Diceva il poeta che la vita è sventura. Vero, soprattutto se nasci dalla parte sbagliata del mondo, in uno di quei paesi germogliati sulle macerie delle guerre jugoslave, e oggi hai 32 anni ma ne dimostri 42, come ti senti dire durante un colloquio a cui hai avuto accesso previa raccomandazione.
In apertura di documentario, una dichiarazione di Escher che finisce per rivelarsi programmatica: “Temo ci sia una sola persona al mondo che potrebbe fare un buon film sulle mie stampe: io stesso”.
Bong Joon-ho torna in patria, dopo l'esperienza di Snowpiercer e Okja, e firma un thriller dalla carica socio-politica potentissima, veicolata attraverso due grandi quartetti di attori e una maestria tecnica che mescola brividi, satira e pathos in una combinazione che lascia col fiato sospeso dall'inizio alla fine.
Suleiman ritorna al cinema e regala ancora una volta un film che è una poetica e agrodolce riflessione sul suo paese.
Ennesima versione, quella finale e “migliore” secondo lo stesso regista che la introduce, del capolavoro di Coppola. Vietnam: il capitano Willard dei servizi segreti militari è incaricato di “porre fine al comando” del colonnello Kurtz, un disertore che, fuoriuscito in Cambogia, ha creato un suo regno nella giungla dove è adorato come un dio.
Un maggiolino color azzurro cielo issato su un camioncino percorre le strade di Montevideo in un buffo carosello tra palme al vento. Sembra una commedia disneyana, invece è il viaggio festoso della Volkswagen, in formato cartone, di Pepe Mujica, presidente dell'Uruguay al suo ultimo giorno in carica.
Guido ha una relazione con Chiara che viene messa in crisi dalla possibilità che lei sia rimasta incinta. Mentre lui si sente pronto per la paternità lei ci vuole pensare. Nell'attesa, Guido, sperando di farle cambiare idea, se ne va di casa ottenendo l'ospitalità sia dai suoi genitori sia dagli amici.
Un treno merci attraversa ogni giorno un piccolo quartiere di Baku, in Azerbaijan, trascinando con sè quello che trova. Un giorno rimane impigliato nei congegni del convoglio un intrigante reggiseno. Di chi sarà?
Nella Sicilia scossa dall'arrivo dei garibaldini, il principe di Salina fiuta il mutare dei tempi e lascia che il nipote Tancredi si arruoli volontario e che si fidanzi con una ragazza bella, ricca ma non nobile.
Più che uno spot, punta ad essere un esperimento: alle prese con l'educazione della sua bimba, l'esordiente Mourot ricorre alla cinepresa per rispondere alle domande che lo statuto di neo genitore gli (im)pone.
Gli adattamenti letterari, per Mattotti, non sono una novità (è passato con disinvoltura dalle atmosfere vittoriane di Stevenson alla semplicità delle fiabe per l'infanzia), ma, rispetto ai precedenti lavori, qui la narrazione è lineare
Ad Africo, un paesino arroccato nella valle dell'Aspromonte calabrese, alla fine degli anni '50, una donna muore di parto perché il dottore non riesce ad arrivare in tempo e perché non esiste una strada di collegamento.
Dopo la vendita di una partita di droga, Billy e Wyatt, detto Capitan America, attraversano gli States a bordo dei loro chopper per recarsi al carnevale di New Orleans.
Nel 1984, la regista e suo marito sono stati arrestati dalla famigerata Stasi, la polizia politica della DDR, e incarcerati per poi essere esiliati nella Germania Ovest.