Il Decameron

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La grande voglia di ridere e di godere la vita (nel corpo) portano Pasolini alle 11 novelle più amate di Boccaccio (in equilibrio tra comicità burlesca e tragedia): Ser Ciappelletto, Andreuccio da Perugia, Masetto da Lamporecchio, Lisabetta, Caterina e Ricciardo, Tingoccio, Donno Gianni, Peronella. Sarà il suo film più popolare, anche per una rappresentazione della sessualità mai così libera ed esplicita in un film italiano. “Dopo la trilogia eccessiva e cupa, “Teorema”, “Porcile” e “Medea”, ecco la prima opera della vecchiaia, cioè girata a Napoli in stile medio, senza pensare al domani”, così scrisse il regista, che sostituisce alla vitalità laica e anticlericale della nascente borghesia raccontata dal Boccaccio la gioia e l’innocenza popolare di un mondo che non è più protagonista della Storia, ma anzi vive al di fuori della Storia, in una specie di paradiso terrestre senza poteri e colpe. 

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