La ballata dei gusci infranti

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Tra i monti Sibillini, nelle Marche, si cela un girotondo di esistenze semplici, rurali: un parroco di origini africane appena giunto in paese, un ragazzo che vaga per i boschi declamando la Divina Commedia, un drammaturgo e la moglie attrice, una donna sola con la sua fattoria, una giovane coppia in attesa del figlio e incerta se restare in un territorio familiare ma arcaico. E poi il terremoto (quello reale del 2016) che scuote la piccola comunità. Nel suo primo lungo di finzione, Federica Biondi narra quei luoghi senza voce, nascosti tra le vertebre della lunga schiena nazionale di cui parla Paolo Rumiz, e l’incanto dura perché i personaggi sono liberi di muoversi all’aria aperta, fondendosi con alberi, prati, animali.

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