Viene dall’Ucraina. Il giorno del disastro di Chernobyl compiva sette anni. Ora vuole vivere in Polonia. In un’area chiusa in se stessa, un quartiere borghese in cui tutto è uguale, una schiera di villette indistinte. Lui, immigrato, diverso, uomo radioattivo, è un massaggiatore. Ed è venuto per salvare. Donne dedite all’alcol, madri estenuate, vedove che hanno compostato il marito, malati terminali, reduci militari. Si prende cura di loro. Con l’ipnosi. Con la capacità di portarli in luoghi lontani da fermi. Tra le ceneri ironiche e rassegnate di questo pianeta, lo straniero, lo scarto della Storia, per la regista è poesia. Un miracolo impossibile. Un fiocco di neve.
(Polonia | Germania 2020) di Małgorzata Szumowska e Michał Englert - 113'
