Uccellacci e uccellini

uccellacci e uccellini 1966 pier paolo pasolini 01

Una strada dritta e spoglia, campo lungo, Totò/Charlot si dondola con il suo ombrello e la giacca fuori misura, accanto l’esuberante sottoproletario Ninetto Davoli. La marionetta, il corpo vivo e il corvo, un grillo parlante marxista, che impartisce lezioni di morale. Ma in fondo al nulla della campagna romana aleggiano i fantasmi di Fellini e la staticità di Buster Keaton, i passerotti rifiutano la conversione, i contadini muoiono di fame e il funerale di Togliatti decreta la fine di ogni speranza. Padre e figlio Innocenti finiranno per mangiarsi il noioso corvo predicatore. Fantasioso apologo umoristico sul ruolo dell’intellettuale e sulla trasformazione del proletariato.

A seguire

LA RICOTTA (Italia 1963) di Pier Paolo Pasolini 35'

Qui il colore della “Deposizione”, copia esasperata di Pontormo e Rosso Fiorentino, squarcia la solennità del bianco e nero. Stracci ha fame, come tutti nei film di Pasolini, e contende lo spettacolo all’immagine del Gesù in croce nell’ossessivo ingurgitare cibo davanti alla risata beffarda del pubblico. Ma è proprio lui il “povero cristo”, il “ladrone buono”, anche lui santino della galleria pasoliniana.

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