
Visages, Villages
Film a quattro mani, quattro piedi e quattro occhi, dato che nel corso del viaggio sarà sovente questione di sguardi.
Film a quattro mani, quattro piedi e quattro occhi, dato che nel corso del viaggio sarà sovente questione di sguardi.
Nel 1994, in coincidenza con una retrospettiva alla Cinémathèque française, ho pubblicato un libro intitolato Varda par Agnès. Venticinque anni dopo, lo stesso titolo viene dato al mio film fatto di immagini in movimento e di parole.
Rio de Janeiro, 1950. Eurídice e Guida sono due sorelle inseparabili che vivono con i loro genitori dagli ideali conservatori.
Jongsu, un giovane fattorino con aspirazioni letterarie, incontra Haemi facendo una consegna. I due iniziano a frequentarsi e la ragazza, prima di affrontare un viaggio in Africa, gli chiede di occuparsi del suo gatto.
La cineasta e la sua piccola troupe si introducono nei negozi come topolini, con la massima discrezione. Documentando le storie personali del macellaio o del panettiere, le origini provinciali, l’arrivo a Parigi, il lavoro, la pensione, Varda crea così bene una serie di ritratti in movimento da svelare possibilità romanzesche.
Durante gli anni Quaranta, il giovane Pier Paolo Pasolini vive a Casarsa, in Friuli, nel paese di sua madre.
È la notte che precede l'addio al calcio e Francesco Totti ripercorre tutta la sua vita, come se la vedesse proiettata su uno schermo insieme agli spettatori.
Bruno Salvati è un regista di scarso successo, reduce dalla separazione dalla moglie Anna da cui ha avuto due figli, la ventenne Adele e il diciassettenne Tito.
A partire dalla lettura delle avventure di Alice, la minuscola bambina nata dalla fantasia di Gianni Rodari per le sue “Favole al telefono”, una selezione di cortometraggi d’autore popolati da personaggi “fuori misura”