Titolo originale: Om Det Oandliga
Sulla falsariga delle precedenti opere del regista, già Leone d'Oro a Venezia nel 2014 con Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza, anche questo film è una sovrapposizione poetica di quadri che catturano momenti di vita. Tra i personaggi ritratti ci sono Adolf Hitler, una direttrice marketing, una donna che ama lo champagne e un prete. La narrazione è affidata alla voce di una sorta di Scheherazade delle Mille e una notte, che racconta la storia dell'umanità e invita gli spettatori a riflettere sulla preziosità e la crudeltà, lo splendore e la banalità della nostra esistenza. Un cinema bergmaniano, in cui la sofferenza eterna, leopardiana, viene inquadrata in una prospettiva storica: i temi sono la solitudine e il silenzio di Dio, con una colorazione più livida, oscura.
Martedì 23 marzo alle 17.00 Roy Andersson intervistato dal critico Federico Pontiggia sarà in diretta streaming sulla nostra pagina Facebook