Titolo originale: Una mujer fantástica
Ha appena vinto il Premio Oscar come Miglior Film Straniero. Santiago del Cile. Orlando, un ultracinquantenne imprenditore tessile, ha una soddisfacente relazione con Marina e intende festeggiarne il compleanno con un viaggio alle cascate di Iguazu. La sera della ricorrenza ha un malore in seguito al quale cade dalle scale di casa. Marina lo porta all’ospedale e avvisa il fratello che sopraggiunge. Orlando è deceduto e Marina viene invitata dalla ex moglie a tenersi lontana dalle esequie e dalla sua famiglia. Non perché sia l’amante ma perché è un transgender. Produttore del film è il celebre Pablo Larrain, che questa volta decide di spezzare una lancia in favore dei diritti di chi, secondo i benpensanti, non dovrebbe averne alcuno. Quello che emerge da ciò che deve subire Marina è uno scenario di quotidiana grettezza in cui i protagonisti non vedono o meglio fingono di non vedere la realtà. Marina è donna nel profondo e nella relazione che ha iniziato con Orlando non è contemplata alcuna forzatura dné da una parte né dall’altra. L società invece le cerca anche quando non ci sono perché sembra non poter essere altrimenti. Film come questo ci ricordano che, al di là delle esasperazioni da cui non sono esenti anche alcuni sostenitori del transgender, esistono dei diritti umani che debbono essere rispettati e tutelati.