Da ragazzo, Charlie è sfuggito al genocidio armeno nascondendosi in un baule diretto negli Stati Uniti. Nel 1947, Charlie torna in Armenia solo per essere accolto dalla dura realtà del comunismo sovietico. L’anima del suo paese è stata soffocata sotto la cortina di ferro. Viene arrestato, condannato e messo in isolamento per l’assurdo reato di indossare una cravatta. Una favola di resistenza, speranza e amore nell’Armenia staliniana. Il film è stato designato dall’Armenia agli Oscar 2024 entrando nella short list finale.