Il barone Fefè Cefalù, innamorato della giovane cugina, spinge la moglie tra le braccia di un vecchio spasimante. Così potrà ucciderla e scontare una pena simbolica invocando il delitto d’onore. Dietro la farsa divertente e grottesca, un affresco acuto della realtà siciliana ma anche un amaro pamphlet contro l’inciviltà dell’articolo 587 del codice penale. Premio per la miglior commedia a Cannes e Oscar per la sceneggiatura a Germi, Ennio De Concini e Alfredo Giannetti.