Titolo originale: Miséricorde
Jérémie torna da Tolosa alla cittadina della provincia francese in cui è cresciuto per partecipare al funerale del panettiere locale, che è stato suo datore di lavoro negli anni della giovinezza. Martine, la vedova ancora piacente, lo accoglie a braccia aperte ma Vincent, il figlio del defunto, è piuttosto ostile. Anche il parroco del paese e un amico di vecchia data entrano a far parte di quel gioco di equilibri (e di potere) che si sposta continuamente, ma mantiene il nuovo arrivato al centro dell’attenzione e del desiderio di tutti. Un po’ giallo alla Chabrol e Hitchcock (c’è un omicidio), un po’ fiaba nera (con tanto di bosco misterioso), è un film personalissimo di un regista che con una decina di titoli (Lo sconosciuto del lago tra gli altri) ha definito la sua poetica libera e impossibile da incasellare in un genere, o in una narrazione codificabile.