Il pasticciere Domenico s’è portato in casa la prostituta Filumena che gli fa da serva e da amante; fingendosi in punto di morte, la donna, in cerca di riscatto, riesce a farsi sposare. Al successivo annullamento di matrimonio, Filumena gioca la sua carta: tre figli cresciuti lontano, uno dei quali (ma non si sa chi) è stirpe di Domenico. Dalla commedia di Eduardo De Filippo “Filumena Marturano”, De Sica traduce in bonaria ironia i toni quasi pirandelliani del testo originale.