Live to ride, ride to live

Moto e bikers dello schermo

Autori: a cura di Alberto Morsiani e Serena Agusto

Editore: Associazione Circuito Cinema

Prima Edizione

La folgorante sequenza che apre I selvaggi (The Wild Angels, 1966) di Roger Corman ci dice già tutto, o almeno parecchio: un bambino su un triciclo pedala furiosamente allontanandosi sempre più dalla madre, e cioè dall'autorità parentale, ma viene stoppato improvvisammente dalla ruota anteriore di un chopper. Un filo rosso diretto di ribellismo e di fuga salda dunque tra loro i primi conati di emancipazione di un bambino e la futura vita selvaggia e vagabonda del bambino diventato adulto e biker. Dal triciclo alla moto, nel segno comune di una lotta all'autorità, di una sottrazione alla routine banale di una vita gerarchicamente ordinata e tracciata su binari precostituiti (gli square di Il selvaggio). Anche per il cinema, come per la vita, la moto è innanzitutto simbolo di libertà e di fuga dai vincoli, da ogni vincolo.

Realizzato in occasione della mostra di Andrea Semprebon "Dream Bikes - Passione a due ruote"

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