Funny Games

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La vacanza sul lago di una famigliola borghese si trasforma in dodici ore d’inferno poiché padre, madre e figlio vengono presi in ostaggio da due giovani ospiti dei loro vicini di casa, che sotto l’apparenza perbene si rivelano assassini e torturatori per il gusto di esserlo. Vagamente hitchcockiano (l’ambiguità della normalità, la poetica degli oggetti), un viaggio quasi insostenibile nell’incubo della violenza allo stato puro, con due killer che sembrano una coppia di comici efferati. Eliminando ogni spiegazione sociologica o psicologica, Haneke porta a galla il rimosso del non-mostrabile.

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