Il corsetto dell'Imperatrice

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Titolo originale: Corsage

Il corsetto dell’Imperatrice (presentato alla Festa del Cinema di Roma, dopo aver vinto il premio Un Certain Regard per la migliore interpretazione al Festival di Cannes 2022) ci introduce al momento difficile che sta vivendo l’imperatrice Sissi (Vicky Krieps), che nella Vienna del 1875 sta vivendo probabilmente il momento più complicato del suo matrimonio con l’imperatore Francesco Giuseppe, anche per la morte improvvisa della giovanissima figlia Sofia. Senza avere esattamente idea di come dare una svolta alla propria esistenza, ritmata dalla necessità di essere sempre giovane, in crisi per il passaggio di età che la porta ai 40 anni, la donna bene o male cerca una via di fuga da un infelicità cronica. Dove potrà salvarsi? Forse nelle attenzioni del guardiacaccia inglese Bay Middleton? Oppure nella ricostruzione di un vero rapporto con il primogenito, il cinico principe ereditario Rodolfo. Magari sarà il cugino, il creativo, anticonformista e sensibile Ludwig a darle quella libertà che cerca, che nega a sua volta alle dame di compagnia come Marie, obbligata ad una sorta di monachismo ufficioso. Tra abiti sfarzosi, cerimoniali, cene fredde e confronti sempre più stringenti con il marito, la regina si troverà infine alle prese con una battaglia interiore, innestata della mancanza totale di felicità e della volontà di essere finalmente libera. Tra le pellicole presentate all’ultimo Festival di Cannes, senza ombra di dubbio Corsage è una di quelle che ha maggiormente impressionato, perché capace di rinnovare completamente il genere del biopic, sicuramente tra i più abusati e malamente utilizzati degli ultimi anni come in Bohemian Rapsody, o nella derivazione femminile nel film dedicato a Billie Holiday. La regista Marie Kreutzer, autrice anche della sceneggiatura, si allontana dai cliché hollywoodiani, ma allo stesso tempo decide di non essere neppure completamente fedele alla versione classica della biografia cinematografica, inserendo più e più volte elementi di rimando alla modernità. In questo appare molto vicina a ciò che ha fatto Susanna Nicchiarelli fin dai tempi di Nico 88, per poi passare a Miss Marx. Corsage è infatti soprattutto un film che ci parla della eterna lotta della donna per ottenere l’emancipazione, una libertà che sia trasversale, interessi sia il privato che la propria figura pubblica, e senza ombra di dubbio pochissime donne nella storia hanno rappresentato tale dimensione come Sissi, l’Imperatrice del mito. Ma è un mito che questo film distrugge pezzo per pezzo. Corsage bene o male è quindi soprattutto il racconto d’un disfacimento esistenziale, spirituale, nonché anche fisico, dal momento che la straordinaria interpretazione della Krieps, ci fa comprendere quanto questa donna si ritrovasse sostanzialmente ingabbiata in una dimensione che non poteva controllare.