Marisa, una dottoressa da poco pensionata, per sfuggire alla sua routine insignificante, si offre come volontaria in Grecia per lavorare con i bambini rifugiati. Ma quando è lì Marisa si rende conto che per la gestione del campo profughi è più importante rispettare le regole del sistema piuttosto che aiutare davvero. Allora la donna, per cambiare qualcosa, cerca di adottare il piccolo Ahmed, traumatizzato dalla perdita dei genitori. Strutturato come un dramma sull’essere umano in lotta contro il mondo, il secondo lungometraggio di Reguera colpisce al cuore la mentalità occidentale, oscillante tra altruismo, lotta alla solitudine e volontà di espiare le colpe coloniali.
