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Sfrattato perché la pesantezza della sua biblioteca metteva in pericolo la stabilità del palazzo ma amato nel mondo per la leggerezza dei suoi saggi e dei densi romanzi, Umberto Eco ci accompagna nel labirinto inestricabile dei suoi volumi tra stanze, corridoi, saloni segreti, che custodivano i testi e le immagini più curiose, cabalistiche e folli. Emerge il rapporto tra il Professore e la parola come lettura e tra Dedalus, suo pseudonimo sul “Manifesto”, e la parola come scrittura. Sei attori che mettono in scena alcune pagine illuminanti, un ricco materiale di repertorio tv, le riprese effettuate in 12 gigantesche biblioteche, dalla Cina al Golfo, e i ricordi di amici e familiari sono montati come in un eccitante e incalzante musical.
Al termine incontro con il regista e Anna Maria Lorusso, docente di semiotica e direttrice del Master in Editoria cartacea e digitale presso l’Università di Bologna.