Nel bel mezzo della rappresentazione di “Il cornuto”, una pessima commedia da boulevard, Yannick si alza e interrompe lo spettacolo per prendere il controllo della serata. In questo divertissement di appena un’ora Dupieux si rifugia nel buio di un teatro parigino, dove in tempo reale mette in scena un dialogo sulla natura artistico-sociologica dell’intrattenimento. Non viene meno il tono surreale del racconto, così come resiste l’umorismo che è stato finora il suo marchio di fabbrica; stavolta però c’è uno spirito riflessivo inedito, più pacato, nella lenta scoperta del personaggio di Yannick, l’uomo qualunque di estrazione popolare e modi populisti.