Rinchiuso in manicomio, il dottor Mabuse ipnotizza il direttore dell’istituto e con il suo aiuto organizza dall’ospedale una banda di criminali. Quando un investigatore viene a capo della faccenda, Mabuse muore ma il direttore prosegue i suoi crimini finché, scoperto, impazzisce. Un poliziesco con evidenti connotazioni politiche: nel delirio di onnipotenza di Mabuse si intravede la perversa ambizione di Hitler e gli slogan ripetuti dai criminali che lo sostengono sono esplicitamente nazisti. Goebbels proibì il film in Germania e Lang, pur chiamato da Hitler a dirigere l’Ufa, emigrò in Francia la notte stessa della convocazione al Ministero. Secondo capitolo della trilogia dedicata a Mabuse, dal punto di vista stilistico fonde il realismo dei dialoghi con
(Germania | Francia 1933) di Fritz Lang - 122'
