Svegliami a Mezzanotte

svegliami a mezzanotte

La voce suadente di Eva Padoan legge le parole di Fuani Marino che, come William Holden in Viale del tramonto, racconta di quando morì. Era il 26 luglio 2012. Il film e il libro omonimo si contendono la scena, così come immagini e parole, e Patierno sa come rispondere al dramma scritto con la forma del documentario poetico. Il regista pesca così nel grande archivio della memoria i frammenti del sogno-cinema, un po’ come un allucinato David Lynch in Twin Peaks. Il footage è una composizione di fotogrammi in bianco e nero e a colori, evocati da un tempo che precede l’avventura di Fuani, bella bambina che all’età di 32 anni si gettò dal quarto piano di una casa a Pescara. Un caleidoscopio di allegorie e giochi autobiografici, e in più visioni ipnotiche e surreali, pezzi di telefilm tra horror e fantascienza. Quasi un thriller.

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